LA SALUTE Il concetto e la visione della salute sono stati oggetto di discussione e revisione nel corso della storia: se nell'antica Grecia la salute era inizialmente vista come un dono degli dei, col passare del tempo si iniziò a dare risalto alla ricerca personale del proprio equilibrio psicofisico per raggiungere uno stato di benessere, senza vedere le patologie come maledizioni o interventi divini. Durante il Rinascimento, grazie all'avvento del metodo scientifico, si è iniziato ad individuare tramite prove di efficacia quali fossero le migliori abitudini da scegliere per contrastare la patologia, arrivando nel Settecento ad un approccio alla persona decisamente mirato dal punto di vista medico e biologico. Nel corso del XX secolo, a seguito dello sviluppo di diverse specializzazione mediche, è emersa nuovamente la necessità di indagare la salute da un punto di vista più globale per poter stabilire le relazioni tra i diversi sistemi nel mantenimento del benessere, arrivando alla definizione data dall'OMS: il concetto di salute non è più legato solamente all'assenza di malattia, ma individua la persona come immersa in un ambiente con cui si relaziona, e tutti i fattori di contatto hanno un'influenza più o meno importante sul benessere sia fisico che psicologico a loro volta collegati l'uno all'altro. “La salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia.” (OMS, 1948) Nel 1986, con la stesura della Carta di Ottawa, l'OMS stila un programma di intervento globale di promozione della salute: “Il documento si basa sulla teoria socio-ecologica della salute ponendo l’accento sul legame inestricabile tra l’uomo e i sottosistemi che compongono l’ecosistema nel quale vive (famiglia, comunità, ambiente fisico e socio-culturale)”. Alla nuova definizione di salute si affianca anche un programma di “promozione della salute”, in cui non solo la persona ma anche lo Stato hanno un ruolo attivo. Obiettivi fondamentali sono: costruire una politica pubblica per la tutela della salute creare ambienti capaci di offrire sostegno rafforzare l’azione della comunità sviluppare le capacità personali riorientare i servizi sanitari. La salute non è quindi solamente un obiettivo, ma diventa una risorsa per affrontare al meglio la vita quotidiana: il singolo deve avere quindi la possibilità e le indicazioni giuste per poterla preservare e mantenere, all'interno di un tessuto sociale e sanitario che si muove attivamente in collaborazione con altri ambiti al fine di fornire gli strumenti per poterlo fare. LA PREVENZIONE La prevenzione rappresenta “un insieme di azioni e attività che mirano a ridurre mortalità, morbilità o effetti legati a fattori di rischio o a patologia, promuovendo la salute sia individuale che collettiva (salutogenesi)”. In medicina, la prevenzione riveste un ruolo importante all'interno dell'attività di promozione e tutela della salute, coinvolgendo diversi specialisti e professionisti, con una visione ampia che abbraccia non solo la sfera biologica e fisiologica, ma anche quella psicologica e sociale. Esistono 3 livelli di prevenzione, dalla fisiologia alla patologia: - Prevenzione primaria: prevede l'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia. Le attività di promozione della salute (campagne, eventi di sensibilizzazione etc.) hanno come obiettivo fare prevenzione primaria, educando alle buone abitudini che abbattono l'incidenza di una determinata patologia. - Prevenzione secondaria: si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, al fine non di evitarla o ridurne l'incidenza, ma individuarla in tempo per poter procedere con interventi terapeutici che possono risolverne o ridurne progressione e effetti negativi. Un esempio è costituito dagli esami di screening preventivi per il tumore al seno (mammografia) e della cervice uterina (pap test). - Prevenzione terziaria: si occupa principalmente di ridurre le complicanze, la possibilità di recidive o di danno permanente o morte. Raggruppa anche gli interventi relativi alla gestione delle conseguenze di eventi patologici o disfunzionali. - Prevenzione quaternaria: è un termine recente, e si riferisce a tutti gli interventi che mirano a prevenire una situazione di ipermedicalizzazione, in casi particolari di patologie progressive. IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO NELLA PREVENZIONE L'osteopata può essere definito come un ingegnere del corpo umano, con il compito fondamentale di individuare in anticipo quali siano le cattive abitudini che portano il corpo ad una situazione di sovraccarico dal punto di vista muscolo-scheletrico, metabolico o circolatorio/respiratorio. L'indagine e la ricerca della disfunzione somatica serve proprio a riscontrare se ci siano situazioni di sofferenza che ancora non sono sfociate in dolore o patologia, ma che se non risolte potrebbero farlo nel corso del tempo: far conoscere alla persona quali siano i fattori di rischio ed educare al mantenimento della salute sono gli obiettivi principali, in collaborazione con altri professionisti all'interno di un approccio multidisciplinare.
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